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Mons. Guido Marini e don Massimo Palombella S.D.B. |
Le due composizioni – che risalgono al 1846 – sono opera di due Guardie Nobili: il Conte Domenico Silveri e il Marchese Giovanni Longhi. Esse ebbero larghissima fama, tanto che qualche inglese finì con il confondere il nome di Silveri con la voce “silver” che significa argento.
Tuttavia il nome “Trombe d’argento” derivava non tanto dalla materia di cui erano composti gli strumenti quanto dal loro suono puro, dolce e squillante che si fruiva nella Basilica di San Pietro.
L’uso delle “Trombe d’argento” è rimasto anche dopo la Riforma Liturgica avviata dal Concilio Vaticano II, ma solo per alcune particolari Celebrazioni.
Oggi, nel processo di sviluppo armonico della Liturgia papale, in piena sintonia con la Riforma Liturgica e nel radicamento della più significativa tradizione romana, le “Trombe d’argento” vengono nuovamente usate nelle Celebrazioni più solenni del Sommo Pontefice al momento dell’ingresso nella Basilica di San Pietro. Al suono delle “Trombe d’argento” seguirà il canto del “Tu es Petrus” da parte della Cappella Musicale Pontificia detta “Cappella Sistina”.
Complimenti Maestro!
RispondiEliminaQuando la sedia gestatoria?
RispondiEliminaHo paura che per la sedia gestatoria dovremo attendere ancora parecchio. La tendenza di Benedetto XVI di dare un colpo al cerchio e uno alla botte frena, purtroppo, la necessità di recuperare il grande tesoro della tradizione liturgica della Chiesa. Eppure, anche Luciani usò la sedia gestatoria...
RispondiEliminadon massimo palombella, musicista dilettante e presuntuoso.
RispondiEliminapeccato per questa nomina così scadente, era il momento di una grande svolta, con un laico molto preparato......aspetteremo il prossimo.....
don massimo palombella non può chiamarsi ne musicista ne maestro di coro.
RispondiEliminaBasta vedere le ultime esibizioni della Cappella Sistina per rendersi conto del Basso Livello di esibizione.
Maestro MISERACHS se puoi pensaci TU !!!!!